Reintroduzione del grifone (Gyps fulvus) nel Parco delle Madonie
Ente finanziatore:
Programma di finanziamento:
EUROPEAN WILDLIFE COMEBACK FUND
Codice progetto:
EWCF/0018
Contesto
Il ripristino della catena trofica nell'area del Parco delle Madonie, con la scomparsa dei grifoni negli anni '60, causata dall'uso di esche velenose per la cosiddetta “disinfestazione” autorizzata dal governo italiano e condotta soprattutto contro le volpi nell’intera regione, assume oggi una doppia valenza in quanto alla zootecnia selvatica va aggiunta la presenza di daini e cinghiali che, ormai in sovrappopolazione, sono residenti nel parco e che muoiono di morte naturale.
Gli esemplari di avvoltoio che si stanno finalmente avvistando nel Parco delle Madonie sono particolarmente apprezzati dalle categorie di operatori rurali, grazie alla funzione sanitaria che svolgono, come quella di smaltimento naturale delle carcasse di animali selvatici o semibradi da allevamento, che possono trovarsi nel territorio agro-pastorale, e che fa risparmiare gli agricoltori evitando il costoso smaltimento tramite incenerimento ed evitando così di immettere CO2 nell'atmosfera.
Tenendo conto che nell'area del Parco Naturale delle Madonie non erano più presenti specie di avvoltoi, la loro presenza, grazie al progetto ed al lavoro di questo Istituto, è tornata ad essere strategica per l'ecosistema, svolgendo la loro azione di spazzini della natura, rendendoli una specie chiave nell'ecosistema di quest'area, con un ruolo centrale nella riqualificazione e nel rewilding del territorio.
Descrizione delle attività
All’interno del progetto di reintroduzione del grifone nel Parco delle Madonie tra gennaio ad aprile 2024 sono stati rilasciati in natura 16 giovani grifoni che erano stati traslocati dalla Spagna tramite l’organizzazione spagnola GREFA nel febbraio 2023 e stabulati nella voliera di riabilitazione di contrada Terra dei Poveri presso Isnello. Il numero previsto di esemplari da importare dalla Spagna è di 75 individui tra il 2024 ed il 2025 per essere rilasciati gradualmente entro Aprile 2026.
Stato dell'arte
Alla colonia fondatrice di grifoni ordinati dalla Spagna si sono via via aggiunti molti altri esemplari provenienti da altre regioni italiane, tra cui uno dal Friuli, raggiungendo un numero di circa 30 esemplari a giugno e superando i 60 esemplari a fine ottobre 2024.
Tutti i grifoni, per essere distinguibili singolarmente, sono stati muniti di un anello marker di plastica colorata con codice alfanumerico individuale, leggibile anche a distanza, e di un anello metallico ISPRA con codice alfanumerico individuale.
I grifoni rilasciati in natura, alcuni dei quali dotati di radiotrasmettitore satellitare, sono stati costantemente monitorati da personale esperto, sia attraverso il riconoscimento individuale per avvistamento diretto, utilizzando idonei strumenti ottici (cannocchiale 60x, binocolo 10x, macchina fotografica), sia attraverso la lettura a distanza del codice alfanumerico riportato sull'anello marcatore, sia attraverso registrazioni video e foto ottenute con fototrappole e sistemi di videosorveglianza, che sono stati posizionati in luoghi strategici frequentati dai grifoni, come ad esempio nei punti di alimentazione frequentati anche da altri uccelli necrofagi a rischio di estinzione come aquile reali, nibbi bruni e avvoltoi egiziani.
Attualmente nella voliera sono ospitati 19 grifoni traslocati dalla Spagna nell'aprile del 2024 e 2 trovati debilitati sui Monti Nebrodi nell'estate del 2023, in attesa di essere rilasciati in natura; questi sono alimentati da personale appositamente incaricato che, prima di somministrare il nuovo cibo, ripulisce accuratamente l'interno della voliera da tutti i resti di cibo (ossa, pelle, carne secca) del pasto precedente, che vengono poi correttamente smaltiti.
Lo stato di salute degli animali viene monitorato attraverso controlli periodici effettuati dagli esperti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, durante i quali vengono prelevati tamponi e campioni di sangue per effettuare sia le analisi di routine sia quelle finalizzate alla ricerca scientifica, ad esempio sulla presenza di metalli pesanti.
Viene anche prodotta una ricca documentazione fotografica e video, grazie soprattutto alle fototrappole, che potrà essere utilizzata per produrre materiale divulgativo e tecnico per conferenze tematiche o riviste scientifiche.
Anche il fatto che gruppi di grifoni in volo o in alimentazione siano segnalati quasi quotidianamente da diverse aree delle Madonie è un grande risultato, che coinvolge con entusiasmo la comunità madonita, soprattutto quella rurale.